Una, breve, storia di quadri “osè”

 

Una (breve) storia di Quadri sconci

Frammenti di arte scabrosa sopravvivono sotto forma di dipinti su vasi attici rossi della Grecia classica e tombe etrusche, ugualmente affreschi tarquiniesi e pompeiani. Per soddisfare la domanda del collezionista privato benestante, gli artisti italiani del Rinascimento hanno spesso dipinto simili soggetti scabrosi . La riscoperta dell’arte classica greca e romana e le figure maschili e femminili aggressivamente nude di Michelangelo nel Giudizio Universale nella Cappella Sistina stimolarono questa tendenza.

San Sebastiano fu un giovane nobile cristiano in un reggimento di arcieri che venne condannato a morte nel 303 d.C. per la sua fede per mano dei colleghi ufficiali dell’imperatore Diocleziano. Il santo era uno dei personaggi preferiti dai mecenati dell’Alto Rinascimento che apprezzavano i dipinti che ritraevano un bel giovane nudo a figura intera legato a un albero, con il corpo contorto in agonia mentre era opportunamente trattenuto e trafitto da frecce.

Che i dipinti di San Sebastiano fossero una caratteristica così persistente dell’arte rinascimentale italiana e così ammirati dai turisti maschi spesso lasciava perplesso l’innocente viaggiatore inglese nella Roma del XIX secolo. Oscar Wilde, lo scrittore anglo-cattolico nato a Dublino nel XIX secolo, era uno di questi entusiasti. Apparteneva a un gruppo di intellettuali contemporanei che incoraggiavano il culto di San Sebastiano. È probabilmente la spiegazione del fatto che sia considerato il santo patrono non ufficiale della comunità LGBTQ.

La nemesi di Michelangelo, Il Braghettone, Daniele da Volterra, pittore Mannerista

La Controriforma mise presto fine a tutto questo. Con la decisione del Concilio di Trento del 1564 di scoraggiare la rappresentazione del nudo nell’arte, il capolavoro della Cappella Sistina di Michelangelo sfuggì a malapena alla conseguente iconoclastia. Un anno dopo, quando Michelangelo era già morto, il Vaticano commissionò a Daniele da Volterra di dipingere delle braghe sulle figure nude nel Giudizio Universale.

Sei mesi dopo, quando il Papa morì inaspettatamente, da Volterra dovette interrompere la ridipintura per rendere la cappella Sistina disponibile per l’elezione del nuovo Papa. L’impalcatura non fu mai sostituita e l’artista abbandonò il progetto non prima d’aver guadagnato una notorietà duratura per aver messo i pantaloni ai nudi nel capolavoro di Michelangelo. Il suo soprannome tra i colleghi artisti divenne Il Braghettone. Nell’Inghilterra vittoriana, la nemesi di Michelangelo, il Braghettone, fu rimpiazzato da camicie da notte. Nello spirito del loro predecessore del XVI secolo, essi dipinsero camicie da notte su parti di molti dipinti rinascimentali i soggetti della Sacra Famiglia, dove il Cristo bambino è mostrato nudo. Fu un breve periodo iconoclasta in cui un aspetto importante dell’iconografia cristiana – Cristo nato come uomo e raffigurato come un bambino nudo – andò perso.

Matthew Moss, come curatore degli quadri antichi alla Irish National Gallery, ha trovato molti esempi di tale moralismo vittoriano. Fortunatamente, nel diciannovesimo secolo, questi opere furano, solitamente, coperti da sostanziosi strati di vernice vecchia sopra i quali gli artisti vittoriani dipingevano le loro camicie da notte. La vernice proteggeva i colori originali dell’opera d’arte dai danni delle precedenti restauri. Questo rendeva più facile la sua rimozione. Le vernici vittoriane avevano, inavvertitamente, protetto i colori originali dall’inquinamento atmosferico, permettendo all’opera d’arte, dopo il restauro, di rivelare la sua celata bellezza.

Quando l’anziano Leonardo da Vinci si trasferì ad Amboise nel 1516, il centro di gravità del mondo dell’arte si spostò in Francia dove i pittori si avvicinarono con  un approccio più leggero all’arte. La presenza schiacciante di Leonardo e degli artisti manieristi italiani che lavoravano al Palazzo di Fontainebleau nel 1500 introdusse il Rinascimento ed uno stile pre-riforma in Francia più “rilassato”. La scuola di Fontainebleau favorì un particolare tipo di bellezza femminile, rappresentato  da figure alte, emaciate e con piccoli seni, che posavano in uno stile barocco michelangiolesco.

Più tardi, la predilezione di Peter Paul Rubens per le donne robuste e dal seno largo trovò il gradimento della scuola francese. Avrebbero visto Rubens all’opera durante la sua visita del 1625 a Parigi, mentre dipingeva il ciclo di Maria de’ Medici ed Enrico IV, suo marito, che ora si trova al Louvre.

Rubens influenzò i pittori francesi tra cui il pittore rococò François Boucher nel 1700. Boucher incarnò la libertà artistica e il concetto francese di bellezza nel regno dei suoi mecenati Luigi XV e Madame de Pompadour. Il suo preferito erano le lussuriose modelle minorenni. L’Odalisca bionda con la modella irlandese quattordicenne Marie-Louise O’Murphy ne era un tipico esempio. Il disegno preliminare del dipinto, realizzato in gesso rosso e bianco e matita di piombo su carta, che mostra la ragazza nuda sdraiata a pancia in giù su una chaise-longue, è stato acquisito dalla Dublin National Gallery nel 2007. Intorno al 1750, quando Boucher completò il quadro, Luigi XV aveva acquistato la signorina O’Murphy come sua amante dietro un compenso considerevole.

La Rivoluzione francese creò pittori come Édouard Manet che sfuggirono alla mano morta della tradizione accademica, questo monopolio, impose al mercato dell’arte, le regole di quali soggetti fossero adatti, la fattura e la finitura di un quadro e, non ultimo, le nozioni accademiche di bellezza ideale. Nonostante fosse un membro a pieno titolo dell’establishment politico francese, lo stile avanguardista di Manet si scontrò consapevolmente con questa tradizione. Il precursore degli impressionisti sconvolse i francesi deridendo i modelli femminili idilliaci che si trovavano normalmente nei dipinti di Tiziano o Poussin e che il passare del tempo aveva santificato. ”

Questo è illustrato nella sua grande tela realizzata nel 1863, Le Déjeuner sur l’Herbe. Mostra una donna nuda che prende il sole in una radura della foresta in compagnia di due uomini completamente vestiti e un’altra donna. Sullo sfondo, anche lei vestita, guarda sfacciatamente lo spettatore.

Le maliziose cartoline balneari, pubblicate dall’artista inglese Donald McGill, con il loro umorismo un po’ audace, ebbero un grande successo tra il 1904 e il 1962. Erano rivolte agli operai del Lancashire appena emancipati nei cotonifici e nelle fabbriche di Manchester, mentre si godevano le loro estenuanti due settimane di vacanza annuale al mare a Blackpool. Tuttavia, nel 1954 un censore di stato fu ancora attivo, Il primo ministro britannico Harold MacMillan usò il Victorian Obscene Publications Act del 1857 per perseguire e multare McGill di 50 sterline. La sentenza affrettò la fine dell’arte inglese delle cartoline illustrate birichine. Il “Grande Bragadaccio” non è morto. E’ riemerse nei tempi moderni, muovendosi ancora nei circoli politici romani.

Truth, a lightly clad well-developed young woman
Verità: Una giovane donna ben sviluppata, vestita in modo leggero e che mostra il suo seno sinistro mentre giace tra le braccia di un vecchio dalla barba bianca.

Il suo obiettivo, una versione della Verità del pittore veneziano del XVII secolo Giambattista Tiepolo svelata dal Tempo. La grande tela mostra una giovane donna vestita in modo leggero che rivela il suo seno destro ben sviluppato. Questa è la Verità, distesa tra le braccia di un vecchio con la barba bianca, il Tempo. La tela ha fatto da sfondo alle conferenze stampa Romane dell’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

A quanto pare, ritenendo necessario evitare d’associare l’ex primo ministro italiano Berlusconi al seno di una donna, nell’agosto di 2008 il suo entourage, per nascondere il capezzolo della Verità, ha dipinto il suo seno con una mano di pittura fresca. La mezza giustificazione del portavoce di Berlusconi per la gratuita censura fu che, dopo tutto, il dipinto non era l’originale. Anche Antonio Paolucci, allora direttore dei Musei Vaticani, un’istituzione non priva d’immagini e statue di uomini e donne nude, ammise di essere perplesso da questo strano atto di vandalismo.


L’odalisca bionda
François Boucher- Irish model, Marie-Louise O'Murphy

François Boucher, La rinomata modella irlandese, 14 anni, Marie-Louise O’Murphy ca, 1752, 59 cm x 73 cm, olio su tela, Monaco Alte Pinakothek,

Se ha bisogno di una stima del suo quadro antico, contatti Matthew Moss all’indirizzo:   Free Paintings Evaluation.

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