UN DIPINTO FINORA SCONOSCIUTO, “MADRE E BAMBINO IN LUTTO” DELL’ARTISTA BAROCCA ARTEMISIA GENTILESCHI, È NASCOSTO QUI TRA SEI AUTORITRATTI.
Gli studiosi stanno ancora cercando di determinare se abbia creato il quadro intorno al 1612 come reazione alla sua sensazione d’impotenza di fronte a una società in cui la violenza contro le donne era la norma, e dove chi aveva il potere l’aveva usato per trattarla con intolleranza e con mancanza di rispetto.
Autoritratto di Artemisia creato tra il 1638 e il 1639 in Inghilterra – Allegoria della Pittrice
Autoritratto di Artemisia creato tra il 1638 e il 1639. Ella fu invitata a Londra nel 1638 da Carlo I, grande collezionista d’arte. La raccolta di quest’ultimo fu dispersa alla sua morte da Oliver Cromwell e dal suo Commonwealth.
I tribunali avevano inflitto ad Agostino Tassi, pittore contemporaneo e “bête noire” di Artemisia, nel 1612, una mite condanna a soli sei mesi di carcere per averla violentata: i documenti mostrano che, tenendo un basso profilo e servendosi dei contatti sociali di spicco di cui godeva, come quello con il cardinale Federico Borromeo, Tassi continuò a lavorare indisturbato con successo, in collaborazione con il fiammingo Paul Bril.